Articolo dell'Ape Club Club
Monsignor Antonio Canopolo
Fondò il Convitto Canopoleno di Sassari e vi fece nascondere un tesoro da suo nipote Tore.
E' il tris tris tris tris zio di Peppino Canopolo,
che nel 1967 ha trasferito il tesoro dal vecchio Canopoleno al nuovo edificio.
Era follemente innamorato dei propri nipoti, quando rientrava dai suoi lunghi viaggi per le diocesi della Sardegna passava tutto il tempo che poteva con loro ad organizzare interminabili cacce al tesoro.
La leggenda narra che fece costruire il primo Convitto Canopoleno in ricordo dei tre nipotini costretti ad emigrare in Cina perchè sapevano a malapena scrivere e non trovavano lavoro. Della costruzione venne incaricato Tore, l'unico nipote rimastogli a Sassari, affinché grazie alla nuova scuola nessun bambino dovesse più andar via da Sassari a causa della sua ignoranza.
Poco prima di morire confidò il segreto di aver nascosto un tesoro al Canopoleno a Tore, il suo nipote muratore che aveva costruito l'edificio, chiedendogli di tramandarne la memoria solo ai suoi discendenti maschi e assicurandosi che il tesoro si potesse trovare solo alle seguenti condizioni:
- fossero passati almeno 400 anni da quel momento
- il sole e la luna si fossero incontrati in un solo posto (chissà cosa voleva dire)
- non ci fossero più discendenti maschi della famiglia Canopolo.
- un gruppo di bambini, attraverso a una fantastica caccia al tesoro, avesse dimostrato di andar bene a scuola, sapersi aiutare gli uni con gli altri, sapersi divertire con giochi che coinvolgono tutti i compagni
Peppino Canopolo
Nascose il tesoro di suo tris tris tris tris zio Monignor Canopolo nel nuovo Canopoleno.
E' l'ultimo discendente della famiglia Canopolo. Nel 1967 fu muratore nella costruzione del nuovo Convitto Canopoleno in via Luna e Sole a Sassari, in quel periodo trasferì il tesoro dal vecchio al nuovo edificio.
E' l'unico al mondo che conosce il segreto del tesoro di Canopolo.
Verso la fine del 1967, mentre lavorava nella sua campagna a La landrigga, venne punto da una zecca e si ammalò. Ritenendo di essere in fin di vita pensò di non riuscire a rispettare le volontà del suo tris tris tris tris zio Monsignor Canopolo che voleva che
il tesoro venisse scoperto grazie a una caccia al tesoro.
Prima di morire insieme al segreto scrisse un biglietto, ci indicò il nascondiglio del tesoro e lo mise sotto un armadio del Canopoleno con la speranza che un giorno qualcuno potesse organizzare una caccia per svelare il mistero del tesoro di Canopolo.
Per fortuna si riprese e non morì.
Sfortunatamente però iniziò soffrire di grossi vuoti di memoria (amnesie). Dal 1967 ad oggi qualche volta si è ricordato dove aveva nascosto il tesoro ma quando capitava non aveva mai una penna a disposizione per prendere nota e quindi poco dopo se ne dimenticava di nuovo.
Ogni volta la stessa storia, quando ti serve una penna non ne trovi mai una in giro!!
Per fortuna, qualche settimana fa gli è tornata la memoria. Ha rivisto il biglietto che lui stesso aveva nascosto nel 1967 che un bambino di una classe della scuola primaria del Canopoleno ha trovato sotto un armadio del Convitto.
Grazie a sua nipote Mariuccia Casu, che si intende di computer, è finalmente riuscito ad organizzare la caccia al tesoro.
Ha un amico geloso che gli rende la vita difficile, Pepino Canoppolo, con una p nel nome e due pp nel cognome.
Ancora oggi lo si può trovare arzillo e pimpante nella sua campagna di La landrigga a lavorare nel suo orto e a cercare lumache. Contro la sfortuna, quando se ne ricorda, porta sempre in tasca un cornetto antizecca.
Non si sa mai !!!
Pepino Canoppolo
E' l'amico geloso di Peppino Canopolo.
Attenzione a non confonderlo con Peppino (con due pp) Canopolo (con una p), il vero discendente di Monsignor Canopolo.
E' molto appassionato ai bambini e da giovane faceva il giocoliere, l'artista di strada e il mangiafuoco. Si intende tanto di arte tant'è che ha una piccola bottega in via La Marmora a Sassari che si chiama "Arte pa li pizzinni".
Lì ogni giorno, dalle 13 alle 17.30, organizza tante divertenti attività, a patto che prima i bambini facciano i compiti e la smettano di scavarsi il naso. "Se no", gli dice sorridendo, "vi mando tutti a scavare con Abbanoa che loro già ne hanno bisogno!". E' proprio un mattacchione e ci sa veramente fare coi bambini.
Ha un difetto però, è un vecchietto molto molto invidioso.
Pepino sa che Peppino conosce il segreto della leggenda del tesoro di Canopolo, sono amici di infanzia e in fondo si vogliono anche bene.
A causa della sua invidia, visto che ha sempre voluto essere al posto di Peppino e che di faccia non erano così diversi, tempo fa decise di cambiare nome e cognome per assomigliargli di più.
Prima, infatti, si chiamava Tonino Pazzola.
Tutto questo perchè Peppino non ha mai voluto svelargli il segreto del tesoro, quindi, per dispetto, lui gli rende sempre le cose complicate.
Anche a lui piacciono tanto i bambini e anche lui potrà darvi tante indicazioni importanti anche se non sa dove sia nascosto il tesoro.
Carissimi bambini fate molta attenzione a Pepino:
dice la verità solo nei giorni pari.
Come se non bastasse,
il lunedì e venerdì, anche se cadono in giorni dispari, dice sempre la verità, ma alcune cose che dice si devono intendere al contrario: se dice alto intende basso, se dice destra è sinistra, se dice 24 è 42.......se dice finestra vuole dire artsenif.
E' vero, è un po' complicato, infatti anche lui fa spesso una gran confusione su quando dire la verità o dire bugie!!!!
Peppino con due p, quello vero, ha spesso dei vuoti di memoria (amnesie) e si dimentica che il suo amico Pepino con una p si diverte a fare dei piccoli dispetti. A volte quando è in campagna a La landrigga e non può comunicare con voi, chiede a Pepino di inviarvi dei messaggi da parte sua.
Pepino non interverrà tante volte dandovi indicazioni sulla caccia ma, quando lo farà, sarà importante capire se credergli oppure no.
Quindi............fate molta, molta attenzione !!
Mariuccia Casu
E' la nipote che ha aiutato lo zio Peppino Canopolo a costruire la caccia al tesoro e ad organizzare le diverse missioni.
Nonostante abbia studiato tanto e sia sempre stata molto brava a scuola è dovuta comunque andare negli Stati Uniti per trovare un bel lavoro.
Se Monsignor Canopolo sapesse che anche oggi, nonostante gli studi, si deve andare via dalla Sardegna per trovare un bel lavoro, si dispiacerebbe e non costruirebbe più il Canopoleno.
Non diciamoglielo però, altrimenti si riprenderebbe il tesoro e noi dovremmo inventarci un'altra caccia al tesoro. Potremmo chiamarla caccia al tesoro che non c'è e chiedere a Peter pan di ospitarla a casa sua.
E’ talmente affezionata alle sue origini che anche per andare a lavoro indossa sempre i vestiti della Cavalcata sarda che le ricordano le sue origini.
I suoi colleghi americani pensano che sia un pochino matta ma lei ci tiene proprio tanto.
Torna molto spesso a Sassari e, quando zio Peppino non è in una fase di amnesia e la riconosce, passa molte ore con lui a parlare di monzette e di informatica, le loro grandi passioni.
Come tutti in famiglia è una grande appassionata di cacce al tesoro.
Guidoberta Martineddu
E' la signora che per prima ha sentito da Peppino Canopolo "La leggenda del tesoro di Canopolo".
Si è appassionata così tanto alla storia che ha fatto si che la caccia al tesoro di Canopolo entrasse a far parte delle attività del Club Club.
La Signora Martineddu è l'Ape Club Club
Tanto tempo fa, mentre passeggiava nel centro storico di Sassari incontrò per caso il Signor Peppino Canopolo che le raccontò l'incredibile leggenda del Tesoro di Canopolo.
Qualche giorno fa uno dei nipotini che frequentano il Canopoleno le ha raccontato che nella sua scuola un bambino aveva trovato un biglietto che parlava di un antico tesoro.
Guidoberta ha subito capito che si trattava del biglietto nascosto da Peppino Canopolo nel lontano 1967.
In quattro e quattr'otto si è catapultata al centro storico di Sassari, nel punto esatto dove ricordava di aver visto vecchio Peppino.
Fortunatamente lo ha rintracciato e lui le ha chiesto di ospitare sul blog Club Club e le ha dato una pennetta usb dove sua nipote, Mariuccia Casu, ha scritto tutte le istruzioni su come permettere a dei bambini di trovare il tesoro di Canopolo attraverso una caccia al tesoro.
Coordina le attività di tutti i personaggi della leggenda che danno il loro contributo alla caccia al tesoro.
Nel sito e nel blog Club Club è come se fosse come un vigile urbano delle idee e della voglia di tutti di dare il proprio contributo alle attività del Club Club.
Comunica con i bambini attraverso dei post nel blog della classe o con delle mail che invia ai genitori o generalmente al papà di Toby Marcovaldo perché vengano stampate e consegnate a mano ai bambini.
Classe Club Club, 3 primaria
del Convitto Canopoleno
Questi sono i bambini della
Classe Club Club del Canopoleno.
Visto che è sempre meglio non pubblicare su internet foto di bambini, la nipote di Peppino, Mariuccia Casu che si interessa delle cose informatiche del sito e del blog, ha chiesto a dei genitori di truccarsi da bambini che somigliassero a quelli reali.
Così non ci sono problemi.
L'unica persona reale è Guidoberta Martineddu, L'Ape Club Club, che nella foto è la maestra in alto a sinistra.
I bambini della Classe Club Club sono sulle tracce del tesoro di Canopolo ma pensano che per raggiungere il loro obbiettivo sia necessario che
anche altri bambini di terza primaria di altre scuole diano una mano.